Saint Vincent, fine del concordato: il Casinò salda tutti i debiti e riparte

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Daniele Alfieri

Pubblicato da Daniele Alfieri

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Ultimo aggiornamento 07 maggio 2025

Saint Vincent, fine del concordato: il Casinò salda tutti i debiti e riparte

Il Tribunale di Aosta ha certificato l’integrale adempimento del piano concordatario. Per il Casinò si apre una nuova fase, tra rilancio turistico e investimenti. (Immagine: Luigi Bertello / Alamy)

Una delle vicende economico-giudiziarie più delicate degli ultimi anni per la Valle d’Aosta si è ufficialmente conclusa. Il Casinò de la Vallée di Saint Vincent, dopo essere finito sotto la lente del Tribunale fallimentare per via di una pesante crisi finanziaria, ha completato tutti i pagamenti previsti dal piano di concordato preventivo, ottenendo l’archiviazione della procedura.

Il decreto, firmato dal giudice delegato Marco Tornatore, segna non solo la chiusura formale di un procedimento iniziato nel 2021, ma anche una svolta simbolica: il casinò ha rispettato fino in fondo – e in anticipo – gli impegni assunti con i creditori e con la giustizia.

Il piano onorato: percentuali, scadenze e una sorpresa finale

Nel documento depositato in cancelleria, il Tribunale prende atto del “completo, puntuale ed esatto adempimento” del piano concordatario approvato quattro anni fa. Non si tratta soltanto di una formula burocratica: il Casinò ha dimostrato nei fatti di avere onorato ogni obbligo, con un cronoprogramma rispettato al millimetro.

I numeri parlano da soli: i crediti prededucibili e privilegiati sono stati interamente saldati, mentre i creditori chirografari hanno ricevuto l’80% dell’importo loro dovuto, in quattro tranche distribuite tra il 2022 e il 2024. Ma non è tutto. Con un quinto e ultimo riparto, effettuato nell’aprile 2025, la società ha pagato anche il restante 20%, arrivando a una copertura del 100% per tutte le categorie di credito.

Un risultato raro, quasi eccezionale, se si considerano le medie ben più modeste – e spesso drammatiche – di tante altre imprese italiane finite in procedure concorsuali negli ultimi anni.

Un percorso ad ostacoli, ma con visione e disciplina

Il Casinò di Saint Vincent ha attraversato una fase complessa, segnata da bilanci in rosso, tensioni sindacali, tagli e dubbi sulla sostenibilità dell’intera struttura. Il concordato, omologato nel maggio 2021, era stato visto da molti come l’ultima chance per evitare il baratro. Ma la casa da gioco valdostana non solo ha rispettato i patti: ha dimostrato capacità di pianificazione, efficienza gestionale e una determinazione che hanno colto di sorpresa anche i più scettici.

Il giudice Tornatore, nel suo decreto, sottolinea che “la società ha fornito puntuale documentazione dell’avvenuto pagamento” e che “il piano può ritenersi pienamente eseguito, con conseguente presa d’atto da parte del Tribunale e archiviazione del procedimento”.

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Inaugurato nel 1947, il Casinò di Saint Vincent è stato per decenni il "salotto buono" del gioco d’azzardo in Italia, frequentato da star del cinema, politici e industriali. (Immagine: Dino Fracchia / Alamy)

Oltre il salvataggio: ripartenza, credibilità e nuovo scenario

La chiusura del concordato non rappresenta solo una liberazione formale dai vincoli giudiziari, ma riabilita pienamente il Casinò sul piano finanziario e reputazionale. Un elemento cruciale per il suo futuro, che potrà ora essere pianificato senza il peso del monitoraggio periodico del tribunale e con una ritrovata autonomia strategica.

Tornano centrali ora temi come il rilancio dell’offerta turistica, l’investimento sull’intrattenimento dal vivo, il rinnovamento tecnologico delle sale, il rafforzamento dei protocolli di compliance e trasparenza. Ma anche la relazione con il territorio – tra i principali creditori all’epoca della crisi – può finalmente essere ristabilita su basi nuove, meno difensive.

Il precedente: un caso raro da studiare

Nel panorama delle crisi aziendali italiane, quella del Casinò di Saint Vincent potrebbe diventare un caso di studio. Non solo per l’eccezionalità del risultato – il saldo integrale dei debiti – ma per il metodo con cui è stato raggiunto: rigore, gradualità, coinvolgimento del ceto creditorio e una visione d’insieme.

In un’Italia in cui spesso le crisi aziendali si chiudono con strascichi amari per lavoratori e creditori, questo epilogo rappresenta una notizia in controtendenza, che merita attenzione. È il segno che, anche in contesti fragili come quello del gioco pubblico, con la giusta governance è ancora possibile ricostruire e ripartire.

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Daniele ha iniziato la sua carriera come giornalista sportivo, ma nel 2019 ha scelto di portare la sua esperienza di scrittura nel mondo del gaming online. Dopo diverse collaborazioni con i principali operatori del settore, oggi ricopre il ruolo di Content Editor italiano su Casinos.com. Partito da una curiosità più che da una passione dichiarata, Daniele si è ritrovato coinvolto nel fornire ai giocatori notizie utili, imparziali e di qualità. Il suo approccio si basa in primis sull'esperienza diretta, quindi sull'analisi dei dati concreti. Niente fronzoli, solo informazioni chiare, oneste e pratiche. Su Casinos.com, la sua missione è rendere il mondo del gaming online più accessibile e comprensibile per tutti.

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