Spribe perde (momentaneamente) la licenza in UK: “Solo un errore tecnico”

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Ultimo aggiornamento 31 ottobre 2025

Spribe perde (momentaneamente) la licenza in UK: “Solo un errore tecnico”

La Gambling Commission sospende Spribe per un errore tecnico. Stop ad Aviator nel Regno Unito, ma il provider promette il ritorno entro novembre. (Immagine: M4OS Photos / Alamy)

Colpo di scena per Spribe, lo sviluppatore estone celebre per il crash game Aviator: la UK Gambling Commission ha sospeso la licenza operativa della società, accusandola di non essere in regola con i requisiti di hosting previsti dalla legge britannica sul gioco.

La decisione, immediatamente esecutiva, blocca la distribuzione dei giochi Spribe nel Regno Unito fino a nuovo ordine. Per il regolatore, l’azienda avrebbe ospitato i propri titoli su server non coperti dalla licenza ottenuta nel 2020, una “grave non conformità” che rientra nei casi di “non idoneità” previsti dalla Gambling Act 2005.

“Ci aspettiamo sempre i più alti standard di conformità e integrità dai nostri licenziatari”, ha dichiarato la Commissione in una nota ufficiale. “Tutte le attività di hosting devono essere immediatamente sospese fino al rilascio di una licenza adeguata".

 

“Una svista, non una violazione”

Da parte sua, Spribe ha minimizzato la portata dell’accaduto, parlando di un errore tecnico-burocratico risalente al 2020.

“Si è trattato di una svista nel processo di richiesta della licenza”, ha spiegato un portavoce a NEXT.io. “Abbiamo sempre rispettato i requisiti del software remoto, ma ora ci è stato comunicato che serve anche una licenza di hosting separata. Stiamo già lavorando per ottenerla e contiamo di tornare operativi nel mercato britannico entro poche settimane".

L’azienda ha assicurato che la sospensione non incide sui giocatori né sui partner commerciali, e che tutti i fondi restano accessibili. Allo stesso tempo, ha ribadito la volontà di “mantenere standard elevati di trasparenza e integrità” in tutti i mercati dove opera.

Il caso Aviator: un fenomeno globale (con qualche turbolenza)

Da quando è decollato nel 2019, Aviator ha conquistato i casinò online di mezzo mondo. Il gioco è presente in oltre 5.000 piattaforme e genera fino a 350.000 puntate al minuto. Nel Regno Unito è tra i titoli di punta di operatori come 888 Casino, Paddy Power e BetVictor. Dopo la sospensione, però, chi prova ad accedervi dal sito di Paddy Power trova solo una schermata vuota.

Ma i cieli di Spribe non sono del tutto sereni. L’azienda è infatti coinvolta in una disputa legale milionaria con Aviator LLC, società legata all’ex proprietario di Adjarabet, che la accusa di aver violato marchio e copyright del gioco. Nel 2024, un tribunale georgiano ha condannato Spribe e Adjarabet a pagare 330 milioni di dollari di risarcimento, ma la causa resta aperta in più giurisdizioni europee. Nel frattempo, la High Court di Londra ha concesso a Spribe un’ingiunzione temporanea che impedisce ad Aviator LLC di lanciare la propria versione “clone” nel Regno Unito.

Il fondatore, David Natroshvili, si è detto fiducioso:

“Abbiamo creato Aviator nel 2018 e continueremo a difendere il nostro gioco, i nostri partner e i nostri giocatori ovunque nel mondo".

Cosa succede adesso

La Gambling Commission ha avviato un riesame completo della licenza di Spribe. Fino all’approvazione della nuova autorizzazione di hosting, l’azienda non potrà fornire giochi nel Regno Unito. 

Se i tempi tecnici saranno rispettati, Aviator potrebbe tornare a volare nel mercato britannico già entro novembre.

Il contesto italiano

In Italia Aviator è tra i crash game più popolari e riconoscibili, proposto da diversi casinò online ADM come LeoVegas, Sisal StarCasinò e Planetwin365. 

La sospensione nel Regno Unito non ha effetti diretti sul mercato italiano, dove Spribe opera regolarmente grazie alle licenze ottenute dai singoli operatori. Tuttavia, il caso riaccende i riflettori su un tema sempre più attuale: la necessità per i provider di rispettare le regole locali sui server di gioco, sempre più stringenti anche nell’Unione Europea.

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