Controlli, sanzioni, oscuramenti: le autorità agiscono in Europa, America e Oceania contro un fenomeno che cambia volto ma non smette di espandersi. (Immagine: Lee Thomas / Unsplash)
Il gioco d’azzardo illegale continua a fare gola a molti. Non c’è nazione ormai dove le forze di polizia locali non vigilino in modo costante per arginare il fenomeno. Nella stragrande maggioranza dei Paesi europei i giochi a soldi sono legali ma solo e unicamente rispettando le normative, cosa che non sempre avviene. Andiamo a scoprire chi non si è comportato in modo probo e cosa comporta agire al di fuori della legalità.
Guai a pensare di poterla fare franca quando si commette un reato. Vale per ogni aspetto della vita, giochi online inclusi. A finire sotto la lente d’ingrandimento delle forze dell’ordine, la Capitale stessa. In occasione dei normali controlli di routine di 21 locali romani adibiti a sale slot e/o centri scommesse, ben 7 non erano esattamente a norma, in particolare per aver violato gli orari di accensione delle slot e per non aver esposto i suddetti all’interno delle strutture, come prescritto dalle normative vigenti. Si ricorda che ogni regione italiana ha un proprio orario cui ci si deve attenere; in caso contrario scattano sanzioni. È esattamente ciò che è successo in questo frangente, coinvolgendo oltre 180 persone per una multa complessiva di 30.500€.
Egual destino anche per la città di Bologna, dove le forze di polizia locali hanno emesso ben 136 multe, suddivise in due grandi blocchi da 103 e 33. Nella prima operazione sono state rilevate ben 103 videolottery VLT accese fuori orario nella fascia 13-17, cosa che è costata al titolare una multa di oltre 17.000€. Analogo procedimento per reati simili, sono costati 5.500€ a un altro esercente.
Sempre a Bologna e ancora una volta la violazione degli orari di apparecchi VLT, ha fatto scattare l’intervento delle forze dell’ordine, questa volta con l’aggravante della recidività. Il titolare di una sala giochi situata in via Stalingrado, infatti, era già stato pizzicato altre due volte a offrire i propri giochi in orari non consentiti. Questa volta la sanzione è andata ben oltre una questione monetaria, obbligando la chiusura del locale per un periodo di 5 giorni.
Ancora peggio è andata a un’agenzia di scommesse in provincia di Monza e della Brianza, a Seregno per la precisione, costretta a chiudere per un periodo di 10 giorni dopo che, durante un normale controllo avvenuto nell’autunno scorso, avevano trovato un minore all’interno del locale.
Sarà che la Svizzera ce la immaginiamo sempre immersa in contesti bucolici, placida e senza problemi, ma non è la prima volta che il Paese neutrale per eccellenza balzi alle cronache per questioni legatie ai giochi. Nel mese di giugno 2025 infatti, la Gespa – Interkantonale Geldspielaufsicht, l’Autorità intercantonale di vigilanza sui giochi in denaro, nel suo consueto e quotidiano lavoro ha ravvisato irregolarità e dunque bannato 40 siti che offrivano giochi di slot, poker e scommesse senza le necessarie autorizzazioni. Sebbene l’utenza che operi su questi siti illegali non sia sanzionabile, si espone ad alti rischi e, in caso di controversie, potrà fare ben poco, visto che i titolari dei suddetti hanno piattaforme operanti al di fuori delle leggi elvetiche.
Sempre in terra svizzera, nel corso del mese di giugno, sono state chiuse due associazioni culturali a Zurigo, una vietnamita e una turca, oltre che per questioni legate ai permessi di soggiorno (assenti), anche per ulteriori violazioni inerenti la licenza di ristorazione, vendita tabacchi e partite di poker illegali. Questi fatti hanno portato all’arresto dei titolari.
Dal Centro al Nord Europa, per occuparci di un caso piuttosto atipico in terra svedese, dove è stata annullata una sonora multa a più zeri. Il fatto risale al marzo 2024 quando il Svenska Spel Sport & Casino Ab si vide recapitare una sanzione di oltre 9 milioni di euro (circa 100 milioni di corone svedesi). Il ricorso presentato dalla società è stato accolto dal tribunale amministrativo di Linköping e dunque la multa cancellata.
Legalità nel mondo dei giochi a distanza fa rima con Stati Uniti e guai a infrangere le regole. Nel corso del consueto monitoraggio, sono stati riscontrati ben 26 siti che mettevano in palio monete virtuali da cui poi ottenere soldi o premi di varia natura. Ciò non è assolutamente consentito e pertanto ai titolari delle suddette piattaforme è stato intimato di sospendere immediatamente l’attività chiudendo i siti.
Cari influencer o chicchessia, attenti alle vostre tasche. Il governo australiano ha le idee molto chiare su cosa non bisogna fare quando si tratta di promozioni di siti di casinò. La creazione di contenuti ad hoc pubblicati sul web, in particolare sui social media come Facebook, Instagram e Tik Tok, questi ultimi molto utilizzati dai giovani e giovanissimi, prevede sanzioni pecuniarie di qualche migliaio di euro (36.000€ circa).
Ben diversa è la situazione qualora si dovessero pubblicare link diretti verso siti non autorizzati, cosa che potrebbe comportare una multa fino a un milione e mezzo di euro. In Australia la legislazione inerente il gioco d’azzardo è molto dettagliata e specifica per territorio, non di meno opera costantemente per tutelare le categorie a più a rischio con aggiornamenti costanti sulle normative.
Un furto di 234 Gratta e Vinci per un valore di 7.000€, finito nel più scontato dei modi, con il ladro pizzicato dalla Polizia di Stato e il malloppo in parte restituito al titolare di una tabaccheria di Trento.
Le lotterie istantanee fanno gola a molti e se la fortuna non dovesse sorridere, c’è chi ha la brillante idea di andare direttamente dal “rivenditore” e fare incetta nel modo più illegale possibile. Lì dove la prevenzione non arriva, però, ci pensa l’azione precisa della polizia locale.
La blacklist cresce sempre di più. L’Agenzia dei Monopoli e delle Dogane monitora in modo costante l’attività dei siti che offrono giochi a soldi e se qualcosa non fosse a norma legge, il provvedimento più estremo è l’oscuramento del proprio canale web.
Il sito ADM è costantemente aggiornato e, al momento di redigere questo articolo, i siti inibiti sono ben 11.289.
Luca ha iniziato la sua attività editoriale nel 2002 e da allora non ha mai smesso di operare nel campo dei media online, spaziando e diversificando in qualsiasi settore avesse a che fare con le parole giornalismo, correttore bozze, copywriting, SEO blogger, social media editor. Dal 2011 lavora principalmente da remoto, in particolare con aziende internazionali, attività questa iniziata proprio nel settore dell’iGaming quando ancora ne sapeva poco. Professionalità, curiosità e costante impegno lo hanno reso un esperto e, dopo più di 13 anni, ancora oggi continua a lavorare in questo settore con professionalità e la massima scrupolosità. Su Casinos.com si occupa di news variegate: giochi, provider, promozioni ecc.
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